I 7 Errori da Evitare Quando Cerchi Lavoro come Bartender all’Estero


(Spoiler: l’ultimo può mandarti tutto in fumo)
Sogni di fare cocktail con vista skyline, clienti internazionali che ti chiedono il tuo cocktail signature, mance da capogiro e after con i colleghi dopo il turno?
Benvenuto nel club.
Ma prima che tu faccia le valigie e ti lanci in una nuova avventura da bartender all’estero, devi sapere tutti gli errori da non fare quando si decide di lavorare all'estero.
E no, non è per scoraggiarti (noi siamo i primi a volerti vedere in divisa al Dante NYC o al Maybe Sammy), ma per evitarti il trauma di tornare a casa dopo due mesi passati a lavare bicchieri, perché “non era come mi aspettavo”.
Ecco i 7 errori che fanno cadere in trappola tantissimi ragazzi in gamba… e che tu eviterai come un vero professionista grazie a questo articolo.
1. Pensare che “tanto hai esperienza” e sei già pronto
“Lavoro da 2 anni, so già tutto.”
Spoiler: no.
Perché se è vero che all'estero apprezzano tantissimo le competenze e la preparazione dei bartender italiani, è anche vero che hanno standard e regole diverse quando si parla di servizio al cliente.
E soprattutto, vogliono vedere che ti sei formato, che hai investito su di te e che sei in grado di parlare la loro lingua e di comprendere i loro usi e abitudini.
E se ti presenti con “vabbè imparo lì”... sai dove ti mettono?
Al lavello. A lucidare i bicchieri.
Pro tip: Non pensare di cavartela con l’esperienza italiana. Devi farti trovare pronto con le competenze giuste per quel mercato.
2. Pensare che l’inglese scolastico basti
“Hello, my name is Matteo and I come from Italy.”
Bravo Matteo, ma se il bar manager ti chiede:
“Can you free pour an ounce and a half of rye without a jigger?”
E tu rispondi “Yes, I like pizza”, siamo messi male, anche se è ovvio che se hai fatto uno dei percorsi della MIXOLOGY Academy sei perfettamente in grado di fare quello che ti ha chiesto.
Forse ancora non lo sai, ma l’inglese da bar è un’altra lingua.
Parliamo di slang, tecnicismi, modi di dire, comande, espressioni gergali che cambiano da paese a paese, anche dentro paesi che parlano la stessa lingua.
In Australia ti ordinano uno “schooner of Tooheys” e tu pensi abbiano appena starnutito.
A Londra ti chiedono un “We'll have a round, please” e tu vai in panico pensando sia un cocktail che non hai mai sentito.
Pro tip: Serve un inglese tecnico e realistico, insomma quello che userai davvero, non serve leggere Shakespeare.
Ti serve capire cosa ti sta chiedendo il cliente ubriaco con l’accento scozzese.

3. Usare un CV Europass invece che il "single page"
Se sei un posto corsiste e hai già fatto la tua consulenza con Bartender Job (che farai al termine del tuo percorso, quando sei pronto per lavorare), e/o il Master Curriculum, lo sai molto bene.
In caso contrario, metti via quell’Europass stampato in bianco e nero con Arial 12.
All’estero, quel CV lo leggono e pensano: “ma siamo nel 2006?”
Ogni Paese ha le sue vibes e se anche il cv in unica pagina, molto schematico e d'impatto è la soluzione migliore, ricorda che:
- Negli USA vogliono i tuoi risultati concreti e la tua foto col sorriso.
- A Londra si aspettano struttura, chiarezza e attestati.
- In Australia se scrivi solo “barman” senza spiegare COSA sai fare, il tuo CV finisce nel cestino.
Pro tip: Impara a scrivere un CV internazionale per bartender o fatti aiutare da chi lo fa ogni giorno. Mostra quello che sai davvero, nel modo giusto.
4. Partire senza sapere nulla dei documenti necessari
“Hanno detto che si trova qualcosa...”
Sì, tipo una multa da 10.000€ se ti beccano a lavorare senza permesso.
Ogni paese ha le sue regole:
- Visti specifici
- Permessi di lavoro
- Codici fiscali locali
- Assicurazione sanitaria
- E a volte anche certificati per servire alcolici
E no, non è meglio non "pensarci quando sei già lì", controllali prima di partire e prova a prepararli prima di arrivare, altrimenti niente contratto = niente lavoro = torni a casa dopo due settimane.
Pro tip: Informati sui documenti PRIMA di partire. Chi si forma con noi scopre cosa serve durante il corso di International Bartender!
5. Pensare che i locali all’estero funzionino come quelli italiani
In Italia è tutto “alla buona”: il barman fa i drink, le comande, lo psicologo e magari pure le pulizie.
All’estero?
Tutto è strutturato, ordinato, organizzato, c'è una vera e propria gerarchia, un organigramma che si rispetta e dove ogni figura ha il suo ruolo e le sue mansioni specifiche.
C'è il Barback, il bartender, l'head bartender, il bar manager ecc...
I drink si fanno seguendo ricette precise, a volte anche diverse da quelle ufficiali, ovviamente per quest'ultimo punto non preoccuparti, ti verrà detto come vogliono che lavori e quelli sono le loro regole.
Pro tip: Preparati ad assorbire e studiare tutto quello che ti insegneranno, ancora di più se ti trovi in uno dei top bar del mondo!
6. Non avere un piano, né contatti
“Arrivo lì, vedo che succede.”
Succede che ti bruci un’occasione d’oro.
I locali seri fanno selezione, pubblicano annunci e cercano profili precisi.
Tu che arrivi senza CV, senza idea del mercato, sperando che “qualcuno ti prenda”…
Indovina? Ti prendono solo per lavare i pavimenti (forse).
Pro tip: Costruisci il tuo piano PRIMA, accedi a un network reale come la nostra Bartender Job e parti già con offerte di lavoro in tasca.
7. Partire senza conoscere abitudini, regole e slang del paese in cui vai
E qui siamo al vero crimine.
Partire senza sapere:
- come si serve un drink a Londra
- a che ora si smette di servire alcol a Sydney
- quali liquori usano nei bar a New York
- come si prende una comanda in Irlanda
è come buttarsi in mare aperto senza saper nuotare.
E sai qual è il problema? Che non lo impari sul posto.
Perché quando sei lì, devi lavorare. Subito e se i bar manager "perderanno tempo" per formarti sulle loro regole base, daranno per scontato che tu sappia quelle generali del paese in cui ti trovi.
Non si aspettano certo di doverti spiegare tutti i modi di dire di quel paese, la legislazione in merito alla somministrazione dell'alcol e cose di questo tipo.
Proprio per questo, alla MIXOLOGY Academy abbiamo creato un corso che ti prepara DAVVERO per lavorare all'estero, in un paese anglofono.
👉 International Bartender è l’unico corso in Italia che ti prepara a lavorare nei Paesi anglofoni con:
- slang e conversazioni reali per ogni nazione
- analisi delle abitudini e dei ritmi di lavoro
- normativa, CV e soft skill
- esercitazioni con simulazioni reali
- focus su Inghilterra, Australia, USA, Irlanda, Scozia, Canada e Nuova Zelanda
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