Come lavorare a Miami legalmente per una grande azienda: la storia di Francesco Arcari

Lavorare a Miami

Come lavorare a Miami legalmente per una grande azienda

La storia di Francesco Arcari

Capita sempre più spesso che i ragazzi mi scrivano per dirmi che, dopo aver visto una delle interviste della nostra rubrica sul lavoro all’estero, sono partiti e ovviamente questo mi riempie di gioia perché vuol dire che nel nostro piccolo, stiamo aiutando le persone a fare chiarezza e a prendere decisioni importanti come quella di fare carriera come barman in un altro paese.

Ormai gli studenti di MIXOLOGY Academy stanno conquistando il mondo e sempre di più scelgono la terra promessa americana.

Gli Stati Uniti regalano sogni e tantissime opportunità, senza contare gli stipendi da capogiro destinati al nostro settore, ma è tutto oro quello che luccica?

Certo, una delle paure più frequenti è quella di non riuscire a ottenere il visto e a lavorare legalmente, ma i fatti parlano e tutti i nostri ragazzi che si trovano in Florida, California e New York sono la prova che niente è impossibile.

In questo articolo ti racconterò la storia di Francesco Arcari, che dopo essere entrato in una multinazionale del settore ha lavorato prima a Madrid e poi a Miami e spero che ti servirà da ispirazione per fare quel passo che hai ancora paura di fare.

Francesco prima di spiccare il grande salto verso il sogno americano ha lavorato per 3 anni a Madrid, nello specifico nella catena di locali e ristoranti Zuma, che lo ha assunto e fatto crescere tantissimo.

Inizialmente Francesco lavorava semplicemente come barman, ma dopo essersi fatto riconoscere ha iniziato a fare carriera, fino a raggiungere un ruolo manageriale che gli permette di occuparsi del dialogo e nella creazione di partnership con i brand.

Ma come funziona dal punto di vista burocratico?

È il 2022 quando il suo capo gli propone di trasferirsi in Florida e lui accetta subito entusiasta, poi però iniziano i problemi della burocrazia che lo portano a posticipare la partenza di 4 mesi.

Nello specifico il Visto per cui la sua azienda lo ha sponsorizzato è il J1 per Manager in training, che prevede, tra gli altri requisiti un’esperienza “dimostrabile” di almeno 5 anni nel settore.

Cosa vuol dire dimostrabile? Non basta il curriculum? 

Purtroppo la risposta è no, perché oltre a tenere conto della formazione e della conoscenza delle lingue straniere, il governo americano controlla le esperienze di lavoro e per questo, ha bisogno anche di lettere di referenze che superino le belle parole del Cv.

E proprio per questo, Francesco, che mai aveva chiesto delle referenze, pensando fossero inutili, si è ritrovato a dover contattare tutti i suoi datori di lavoro per chiedere aiuto.

Proprio per questo, se ti piacerebbe fare un’esperienza in un paese come l’America o il Canada, ricordati di tenere bene a mente l’esperienza di Francesco e tutti gli altri consigli che diamo nel nostro master gratuito sul lavoro e curriculum (se non l’hai ancora fatto ti invito a seguirlo subito da qui).

Vivere a Miami

Una volta atterrato a Miami, Francesco ha passato i primi due mesi in un appartamento in centro fornito dall’azienda e subito dopo si è ritrovato a confrontarsi con gli Owner per la ricerca di casa.

In Florida infatti gli affittuari richiedono, oltre al classico deposito di garanzia, anche il “credit score” ovvero la dimostrazione che l’inquilino si affidabile con i pagamenti, ecco perché un buono stratagemma è quello di comprare qualcosa a rate avere così punti da mostrare in modo che sia chiaro fin da subito che sei un buon pagatore.

A Miami, dove si trova Francesco, i costi degli affitti sono variabili, si passa da 1800 dollari per una stanza in centro, a 2000 dollari per un appartamento da soli in periferia.

“Ma stiamo scherzando? E io come posso permettermelo?” 

Ti sarai detto, ma ancora non ti ho parlato degli stipendi…

QUANTO GUADAGNA UN BARMAN A MIAMI

Il settore Horeca in America viene pagato molto profumatamente, non tanto dalle aziende, che comunque garantiscono uno stipendio di almeno 25 dollari l’ora, ma soprattutto dai clienti che lasciano ottime mance per premiare il servizio.

 

Gli stipendi per un bartender partono dai 6 mila dollari, fino agli 8 mila dollari al mese. Cifre che in Italia ti puoi sognare!

 

C’è ovviamente da dire che il carovita è molto alto, ma Francesco mi ha detto che Miami è una città che ti permette di scegliere se:

  • Fare la bella vita e non badare a spese, andando spesso a cena fuori o a bere
  • Fare una vita tranquilla, senza disdegnare completamente la socialità, mettendo da parte i soldi

Tutto dipende da quali sono i tuoi progetti e i tuoi obiettivi.

Alla MIXOLOGY Academy cerchiamo sempre di capire quali sono i sogni e i traguardi che hanno in mente i nostri ragazzi: se aprire un locale, oppure fare carriera e in base a questo ci sono delle scelte e dei percorsi diversi da fare.

Francesco ad esempio si mette da parte tra i 2000 e i 3000 dollari al mese, ancora non ha ben chiaro se dopo l’esperienza americana e con Zuma, vuole continuare a lavorare con loro, tornare in Italia e continuare la sua formazione o aprire un locale.

Quello che fa è mettere soldi da parte per ogni evenienza e in un paese con stipendi del genere questa è sicuramente la strategia migliore.

Le opportunità lavorative

Tornando a Miami e all’azienda per cui sta lavorando Francesco, c’è da dire anche un’altra cosa, ovvero che quando un bartender entra in realtà così grandi, ha veramente tantissime possibilità, infatti oltre a poter scegliere in qualsiasi città andare tra tutte quelle in cui Zuma ha aperto una sede, può anche decidere di fare il support ovvero un periodo predefinito in un altro locale della catena, dove gli pare.

Questo permetterà a Francesco di valutare una città, facendo una breve esperienza, prima di decidere di spostarsi e infatti al momento si è già segnato le prossime sedi di Zuma in cui vuole andare, ovvero New York e Las Vegas, dove stipendi e mance sono ancora più alti.

La cosa che preferisce più di tutto è che in America i bartender sono VERAMENTE valorizzati e stimolati a crescere e questo in virtù del fatto che si punta a un servizio veramente top che supera di gran lunga quello degli altri paesi in cui ha lavorato.

C’è – se vogliamo – meno attenzione alla presentazione di cocktail, ad esempio non sono previsti home made o garnish particolari perché proprio non c’è il tempo, ma tutto lo staff ha come priorità quello di coccolare il cliente in tutti i modi possibili. 

E proprio per questo la “coccola” al cliente ha un prezzo e viene pagato profumatamente con mance e service charge, tutte cose che stimolano i dipendenti a lavorare sempre meglio per ottenerle, ma dall’altra parte, fanno crescere l’azienda.

E a questo punto immagino che ci sia una domanda ben chiara che ti ronza in testa.

“Come faccio a farmi notare da un’azienda così? Cosa cercano queste realtà?”

E diciamo che le aziende cercano diverse cose:

  • Una formazione d’eccellenza che renda subito chiaro che non sei uno sprovveduto, ma sei un professionista che sa perfettamente come si sta dietro un bancone
  • Una buona conoscenza della lingua inglese e a questo proposito possiamo aiutarti con il percorso di Shake Your English che serve proprio a preparare dal punto di vista linguistico i barman che vogliono andare a lavorare all’estero
  • Una personalità che sia un match perfetto con la loro visione e il loro locale.

In conclusione

Una delle frasi che ha colpito più Francesco è stata proprio detta durante il Master sul lavoro e Curriculum in Accademia:

Se fai un colloquio per un’azienda che non accetta persone tatuate e tu ami i tatuaggi, perché diamine dovresti voler lavorare per loro?

Trovare la tua strada e quindi anche l’azienda per cui lavorare non può MAI prescindere dalla persona che sei e dalla tua personalità, se no diventa solo un gioco a perdere che finirà per prosciugarti.

Come in amore, il “perfect Match” dev’essere con una persona che ti ama e ti vuole per quello che sei.  Solo così si può davvero iniziare un percorso FELICE insieme e io ti auguro di incontrare molto presto un locale così, in qualsiasi paese si trovi. 

Per scoprire di più sulla magnifica avventura che Francesco sta vivendo a Miami, ti lascio qui l’intervista completa che ho fatto con lui qualche tempo fa!

GUARDA IL VIDEO

“Crescere e aiutare gli altri a crescere, sempre.”

Ilias Contreas

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