Barlady a Miami: la storia di Martina

Barlady a Miami

Barlady a Miami: la storia di Martina

Martina è una di quelle ragazze piene di energia e solari che ti mettono immediatamente di buon umore. Quando ho iniziato a parlare con lei ho pensato "ecco una ragazza senza paura che è partita armata di entusiasmo e buona volontà"; parlandoci poi mi è stato subito chiaro che è umana anche lei.

Che anche lei ha avuto paure, sconforto e ansia, ma le ha affrontate ed è tornata dalla sua esperienza all'estero con un bagaglio pieno di esperienze di cui va fiera.

Intanto, una notizia sconvolgente, Martina ha deciso di partire in pieno Covid. "Pazza" dirai, "coraggiosa" direi io. Anche perché la nostra Guida per il lavoro all'estero, nasce proprio per questo. Per dimostrarti che anche in pieno disastro mondiale, si può decidere di andare a cercare lavoro all'estero come barman.

E se apri la guida vedrai che sono tantissimi i paesi che sono pronti ad accoglierti e che ti offriranno esperienza, carriera e ottimi ritorni economici.

Come te, Martina è entrata alla MIXOLOGY Academy per iniziare una nuova carriera e imparare un mestiere (che a mio avviso è il più bello del mondo) e ha deciso di fare il corso da Bar chef e poi da Bar Manager. Una volta terminati i corsi, a inizio 2021, ha deciso di ascoltare quella vocetta che da tempo le ripeteva che doveva andare, mollare tutto e partire.

Martina ha l'animo vagabondo e ha sempre saputo che non c'è mai "il momento perfetto" per fare le cose, quindi pur avendo un lavoro, casa e famiglia; nonostante non fosse mai stata fuori dalla sua zona di comfort e pur non sapendo bene l'inglese, ha deciso che era giunto il momento.

Spesso succede che la nostra mente ponga dei limiti. Forse tu, con la situazione di Martina, avresti pensato "ma perché dovrei andarmene? ho tutto da perdere qui e non so cosa c'è nel luogo in cui andrò."

Ma voglio provare a farti vedere qual è la domanda giusta da farti.

La domanda giusta è "che cos'altro mi riserva il mondo, fuori da qui?". Perché il mondo è pieno di possibilità inesplorate e di occasioni che devi solo avere il coraggio di acchiappare al volo.

Questione di punti di vista e di carattere forse, ma Martina appena terminato il corso ha deciso di lasciare casa sua in Liguria e di partire per l'America.

La sua esperienza nella terra dove i sogni si avverano è durata 6 mesi, di cui 5 a Miami e 1 in giro tra la Repubblica Domenicana e Las Vegas.

Ma la cosa che mi ha fatto sorridere è che tutto è nato da qui, da noi. Nello specifico da questo articolo, che ha ricevuto via mail. Infatti quando Martina ha letto la storia di Nicholas, ha capito che era un segno del destino e che era giunto il momento di partire, senza se e senza ma.

E una cosa che ha ripetuto spesso nell'intervista che abbiamo fatto, è che non bisogna mai farsi fregare dalla mente che ti dice "non ce la farai" perché per riuscire in una cosa, basta farla, provarci, così come ha fatto lei.

E diciamocelo, Martina ha scelto di partire in un momento difficile, in cui non era facile come adesso entrare in America. All'epoca c'era il BAN per gli ingressi e l'unico modo fattibile per lei era entrare come studentessa e chiedere il visto F1. (qui ti lascio un link con tutte le soluzioni per ottenere il visto)

Mi ha raccontato che la burocrazia è faticosa e l'unico modo per non arrendersi e fermarsi è aver bene a mente il proprio obiettivo. Solo così si può andare avanti e conseguirlo.

Una volta ottenuto il visto, di un mese e mezzo, e individuato il corso, Martina decide di partire 30 giorni prima per ambientarsi e capire come poter rimanere in questo paese anche dopo la fine del corso di inglese.

E con un ottimismo disarmante mi dice "fosse andata male, mi sarei fatta due mesi e mezzo in Florida ad imparare l'inglese".

Una volta arrivata in America, senza fermarsi un attimo, Martina ha individuato l'ostello dove stare scegliendo, per sua stessa ammissione, una zona che non era proprio un granché, (mi raccomando, se non lo hai ancora fatto leggi i nostri consigli su come muoversi nella ricerca di casa) e ha iniziato a cercare di raggiungere il suo sogno: fare la barlady a Miami.

Come? Camminando 30km tutti i giorni e individuando tutti i cocktail bar, locali e ristoranti italiani a Miami Beach.

Questa è un'ottima strategia che mi sento di consigliare anche a te, soprattutto se non sai bene la lingua inglese (qui ti lascio il link con i 6 trucchi per imparare velocemente una lingua straniera), ma anche se almeno per i primi tempi vuoi sentirti più a tuo agio in un ambiente in cui sicuramente troverai qualche connazionale.

lavorare a miami
Barlady a Miami

Martina a Miami ha lavorato inizialmente in un paio di ristoranti come cameriera, poi finalmente un collega la indirizza in un locale dove sa che stanno cercando personale e così prende la palla al balzo e corre a parlare con il general manager.

Rispetto al suo sogno di fare la barlady a Miami, c'era solo un piccolo problema: non aveva esperienza e non sapeva l'inglese.

Cosa avresti fatto tu al posto suo?

Forse mentito spudoratamente su capacità ed esperienze? Martina invece decide di giocarsi la carta della sincerità, ma aggiunge che è volenterosa e pronta a spaccarsi la schiena e a studiare come una pazza anche solo per entrare come barback.

Si sa, nelle favole c'è sempre un lieto fine e anche la nostra eroina ha il suo e quindi ottiene il posto. Inizia a fare turni massacranti da 10/11 ore a cui alterna le lezioni alla scuola di inglese e le ore di studio sui manuali della MIXOLOGY Academy che porta in giro come una piccola Bibbia.

E un giorno è proprio quella "Bibbia" poggiata sul bancone ad attirare l'attenzione del Bar Manager, che altri non era che il nostro Nicholas Giardina.

Ed è così che Martina ha conosciuto la persona la cui storia l'aveva ispirata a partire, e da quel momento la sua gavetta è stata ancora più estenuante. Voleva dimostrare a Nicholas, ma anche a sé stessa, che poteva diventare la numero uno.

Mi ha raccontato che quando si fermava a pensare, le sembrava di non sapere nulla, ma poi, come per magia, dietro al bancone poi le veniva in mente tutto.

E in poco più di un mese infatti, Martina smette di essere la barback che va a prendere il ghiaccio e spreme lime e diventa la barlady di punta del locale.

Ora, lo so che sembra tutto troppo bello per essere vero, ma anche in questa storia ci sono state delle piccole ombre e non sarà certo il sottoscritto a nasconderle.

Martina racconta anche dei momenti di sconforto, dei giorni in cui usciva di casa alle 8 e tornava alle 2 di notte stremata, delle sparatorie che a volte sentiva dalla sua camera, della paura di non farcela.

Ma la verità è che lei stessa dice che tutto questo l'ha formata. Grazie a questa esperienza si è messa alla prova e ha imparato a vivere.

Forse tu ti stai dicendo che non è il momento di partire, è presto, non hai tutte le conoscenze necessarie, che non troverai mai casa o che non sai abbastanza bene l'inglese, vero o no?

Se ci rifletti un secondo però vedrai anche tu che Martina è la prova vivente che basta uscire dal proprio guscio e dalla comfort zone per spiccare il volo.

vivere e lavorare a Miami
vivere a Miami

Nessuno dice che sia facile, avrai paura. Ti capiterà di pensare cose tipo:

  • "oh mio dio e se sbaglio la ricetta di un cocktail mentre sono dietro al bancone?"
  • "E se il cliente mi chiede qualcosa che non capisco?"
  • "E se un cliente mi tratta male?"

Tutto questo può succedere, ma tutto sta nel modo in cui tu affronterai le cose.

Ogni problema ha una soluzione e tu troverai la tua.

Lanciati e prova, verrà tutto da sé.

Io ora ti lascio alle parole di Martina, sono sicuro che ti daranno sicuramente quell'iniezione di fiducia che ti serve per spiccare il volo.

Ecco l'intervista completa di Martina Gulfo.

Crescere e aiutare gli altri a crescere,

Ilias Contreas

Cofondatore di MIXOLOGY Academy

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