Barman in Arabia Saudita: la storia di Angelo

barman in arabia
Lavorare in Arabia Saudita come Batender
lavorare in Arabia Saudita come Barman

Barman in Arabia Saudita: la storia di Angelo

Sono diversi mesi ormai che facciamo interviste ai nostri ex studenti che hanno intrapreso delle avventure all'estero. Alcune di queste sono brevi, altre lunghe, ma hanno tutte una cosa in comune: sono intraprese per realizzare un sogno.

Finora ci siamo spostati in Europa, negli Stati Uniti e anche in Australia, insomma, abbiamo viaggiato in lungo e in largo senza escludere nessuna possibilità.

Questo perché ogni avventura è degna di essere vissuta e ha arricchito, sia personalmente che economicamente, i nostri corsisti. Parlartene ci permette di farti capire che è possibile mollare tutto e partire per fare il barman in giro per il mondo.

Devi solo puntare il dito e scegliere la meta più adatta e il nostro compito è quello di raccontarti le esperienze e le vittorie di questi ragazzi, in modo che tu possa scegliere dove ti vuoi svegliare domani.

Perché magari è proprio quello che ti serve per prendere coraggio e partire.

Come dicevo, finora abbiamo trattato tutti i tipi di mete, ma oggi prendiamo il volo per un paese che dai più potrebbe essere considerato una scelta scomoda. Forse addirittura pazza.

Chi andrebbe mai a vivere in un paese del genere e cos'ha da offrire?

Questo è proprio quello che abbiamo cercato di scoprire con Angelo che si trova ormai da 4 mesi a Riyad in Arabia Saudita e che ci ha raccontato tutti i pro e i contro di scegliere questa meta per fare il barman.

Angelo Vassallo ha fatto un percorso in cui probabilmente molti si riconoscono.

Faceva l'università e nel tempo libero si manteneva lavorando dietro al bancone. Quello del barman per lui inizialmente era solo un modo per avere più indipendenza economica, ma presto avrebbe dovuto ammettere a sé stesso che era molto di più di questo.

A un passo dalla laurea, quando si era affossato di fronte al grande scoglio di diritto privato, Angelo inizia a mettere in discussione tutto, fino a domandarsi perché non stava prendendo in considerazione l'idea che forse quella che aveva scelto non era la strada giusta. Che forse gli piaceva di più fare il barman.

Domande del genere sono quello che ti portano di fronte a un bivio, di fronte alla scelta di saltare sul treno e cambiare vita o di rimanere fermo. In questi casi, se hai il coraggio di guardarti dentro e dirti la verità, la tua vita sarà migliore, altrimenti vivrai di rimpianti.

E lui dopo essere saltato su quel treno, di rimpianti non ne ha mai avuti, anzi, si sveglia tutte le mattine di buon umore e felice di aver scelto di seguire il suo cuore.

Una volta deciso di fare il barman, Angelo non si è limitato a continuare nel baretto in cui lavorava part time, ma ha capito che ogni sogno va perseguito fino infondo e trattato seriamente.

Ed è proprio questo che l'ha spinto a varcare le porte della sede milanese di MIXOLOGY Academy e  di colmare le sue lacune scegliendo di seguire due percorsi: Advanced Mixology e Bar Chef.

Barman in Arabia Saudita
Barman in Arabia

Piano, piano il suo obiettivo prende forma e decide di migliorare anche la sua preparazione con la lingua inglese perché vuole fare un'esperienza all'estero.

Ma come in ogni storia che si rispetti, è proprio a questo punto che il nostro eroe trova degli ostacoli da superare. E questi ostacoli non bloccano solo lui, ma tutto il paese con una pandemia.

Tutto si ferma e anche lui si trova a premere il tasto PAUSA e a passare le giornate sul divano a scorrere la bacheca di Facebook e di Instagram, finché un giorno gli capita la foto di un suo amico, che a quel che sapeva era a Londra a fare il barman.

Angelo decide di contrattarlo e proprio così entra a contatto con una zona del mondo che non aveva mai preso in considerazione prima.

Il suo amico si trova a Riyad, in Arabia Saudita e gli racconta pieno di entusiasmo di un mondo in fermento e in evoluzione. Gli parla di un progresso che corre e di un nuovo treno su cui saltare.

Puoi ben immaginare che dopo mesi di divano e di depressione, angelo si fa subito coinvolgere dall'entusiasmo e decide di buttarsi a capofitto in questo progetto.

C'è solo una cosa che ha convinto Angelo e sono le parole del suo amico che gli hanno fatto sentire il gusto di un'occasione da cogliere al volo:

Puoi ben immaginare che dopo mesi di divano e di depressione, angelo si fa subito coinvolgere dall'entusiasmo dell’amico e decide di buttarsi a capofitto in questo progetto.

In particolare c'è una cosa che ha convinto Angelo e sono le parole del suo amico che gli hanno fatto sentire il gusto di un'occasione da cogliere al volo:

"Angelo io non ti voglio convincere a venire qui, perché so che è da pazzi anche solo pensarlo, ma ti giuro che qui stanno succedendo cose assurde per cui potremmo essere nel posto giusto, al momento giusto e fare qualcosa di unico."

E a lui non serviva altro: un'occasione da cogliere e un progetto ambizioso.

Bartender in Arabia

Ora, prima di raccontarti quello che sta facendo Angelo in Arabia Saudita, c'è una cosa che devi sapere.

In quella zona del mondo, l'alcol non è legale e quindi manca quasi totalmente la cultura della miscelazione.

La popolazione si divide tra:

  1. Persone tradizionaliste e che non hanno mai viaggiato, che vedono Angelo e i suoi colleghi dietro al bancone come degli alchimisti o dei maghi e li ammirano perché non hanno mai visto (ne assaggiato niente del genere)
  2. Persone estremamente acculturate e ricche, che hanno viaggiato il mondo e che sanno perfettamente quello che sta succedendo dietro al bancone e ne riconoscono il valore

Al momento Angelo e il suo staff preparano Mocktail al Baretto, un ristorante di una grossa catena, nel financial district di Riyad, ma all’orizzonte ci sono grossi cambiamenti.

Entro l'anno l'alcol in Arabia Saudita sarà reso legale e loro saranno i primi in tutto il paese ad avere la licenza per vendere alcol.

Mentre attendono con trepidazione l'arrivo della licenza e della liberalizzazione, sono diventati i numero 1 dei Mocktail (dai un'occhiata al menù), che non sono solo mix di frutta e sciroppi, ma vere e proprie ricette di cocktail rivisitati in chiave zero alcol.

Quello che stanno facendo è un qualcosa di molto intelligente, perché stanno spiegando il concetto di miscelazione e preparando il target ad apprezzare quello che fanno e che faranno.

Tra l'altro, la cosa stupenda è che costruendo questo business si sono accorti che la fetta di mercato per prodotti low e zero alcol è enorme e nessuno è in grado di soddisfarla nemmeno giusto, nemmeno in Italia.

Sentir parlare Angelo mi ha davvero fatto dimenticare che sta vivendo da 4 mesi in un paese considerato ostile e quindi, dopo un po' che chiacchieravamo, mi è sorta spontanea la domanda.

Ma com'è vivere in Arabia Saudita?

E la prima risposta è stata che l'età media è molto bassa, pensa che il 50% della popolazione è under 25, e parliamo di 8 milioni di abitanti.

La mentalità è molto più aperta di quello che ci raccontano i media in occidente, le donne dal 2018 possono guidare e iniziano a ricoprire ruoli importanti nella società, il tradizionalismo è per lo più una scelta e le famiglie sono sempre più liberali e "permissive"

Secondo Angelo per scegliere di vivere in una città del genere occorre comunque essere molto focused e puntati all'obiettivo e forse per questo non lo vede adatto ai più giovani.

La vede una scelta perfetta per chi, tra i 28/32 anni si sta giocando il tutto per tutto per fare la carriera dei suoi sogni, e non lo spaventa ne' il lavoro sodo, ne' l'idea di concentrarsi solo su quello per un po'.

Dal punto di vista lavorativo è una sfida entusiasmante: le retribuzioni sono molto alte, un'altra storia rispetto al resto del mondo, per non parlare dei benefit che sono compresi. (Proprio in questi giorni è uscito un annuncio di lavoro in Arabia Saudita, ti lascio qui il link)

In genere le aziende pagano per accomodation dentro a compound meravigliosi e completi di piscina, palestra e sauna; le bollette e l'abbonamento ai mezzi sono compresi e le aziende più strutturate pagano ai dipendenti anche i biglietti di andata e ritorno per andare a trovare i parenti.

Insomma, una vera e propria utopia, ma dice Angelo che non è tanto la questione dei soldi, per lui al centro c'è la carriera e la sua crescita personale ed è felice perché sente che finalmente sono a portata di mano.

E da parte mia, posso dire che sono fiero di lui e parlare con angelo mi ha ispirato e ridato fiducia e spero che leggere e sentire le sue sue parole possa portare anche te un passo più vicino ai tuoi sogni.

Ti lascio alle parole suo parole e al suo entusiasmo.

Crescere a aiutare gli altri a crescere, sempre.

Ilias Contreas

Cofondatore della MIXOLOGY Academy

PS Qui trovi la nostra guida sull'Arabia Saudita, ma se pensi che non sia il posto giusto per te, allora dai un'occhiata agli altri paesi presenti nella nostra Guida Interattiva sul Lavoro per Barman all'estero

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