Lavorare a Parigi: La storia di Lorenzo

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Lavorare a Parigi

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Lavorare Parigi:

La storia di Lorenzo di Cola

L’ambizione e la determinazione sono doti più che apprezzabili: ci sono quelle persone che “no matter what” vanno avanti per la loro strada fino a realizzare i propri sogni, esattamente come il nostro Lorenzo Di Cola.

Lorenzo è nato a Siena, ma si è trasferito a Roma da giovanissimo per imparare a fare cocktail e, da lì, è stato deciso a raggiungere i suoi obiettivi alzando l’asticella ogni giorno di più.

Oggi è a Parigi dove lavora per la catena Big Mamma, uno dei partner internazionali di MIXOLOGY Academy, e il suo sogno è quello di continuare a crescere fino ad aprire il suo locale, come ci racconta in questa intervista.

Qual è stato il tuo percorso alla MIXOLOGY Academy? E perché ti sei iscritto?

Ho fatto il corso da Global Bartender, le mie intenzioni sono sempre state quelle di formarmi e di poter iniziare a dare valore alla mia professione. Prima di intraprendere il percorso con l’Academy lavoricchiavo un po’ come Barman in piccoli locali, ma in maniera molto amatoriale e improvvisata.

Cosa ti è piaciuto della MIXOLOGY Academy? E cosa consiglieresti a quelli che stanno per intraprendere questo percorso?

La grande capacità dei Trainer di ascoltare i bisogni dei propri allievi unita ad una formazione che ti guida all’inserimento nel mondo del lavoro con l’aiuto della Bartender Job – agenzia di collocamento gratuita interna all’Accademia -, grazie alla quale ho avuto il colloquio per lavorare a Parigi.

A chi ama questo mestiere dico: FORMATEVI, non dovete essere uno dei tanti che fa solo domande, ma cercate di essere la risposta per chi cerca una soluzione: questo si può ottenere solo formandosi professionalmente. Ah, non scoraggiatevi se inizialmente farete tante lavastoviglie, l’abbiamo fatto tutti!

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Lavorare a Parigi: Lorenzo al Big Mamma

Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia per lavorare all’estero?

Tramite l’Accademia ho avuto l’opportunità di poter lavorare a Parigi; amante delle sfide come sono non potevo rifiutare!
Mi è sempre piaciuto molto viaggiare, per cui non mi spaventava l’idea di partire e fare una vera esperienza all’estero.

Sono partito da solo, in compagnia di due grandi valigie piene di speranze.

Perché hai scelto di trasferirti proprio a Parigi? E che fai là?

Parigi è una città che mi ha sempre incuriosito, arte e cultura ti circondano ed allo stesso tempo puoi trovare innovazione e dinamicità.
Inoltre parlando già l’inglese ho pensato che imparare una nuova lingua non mi avrebbe fatto male!

A Parigi lavoro in un cocktail bar della catena BIG MAMMA, il Pink Mamma, locale fantastico a quattro piani a Pigalle: per loro non faccio solo il bartender, lavoro anche nella caffetteria quando serve e mi occupo degli ordini.

Il Pink Mamma è un ambiente molto caloroso, si è instaurato subito un forte legame con tutto il gruppo, c’è uno spirito d’accoglienza straordinario, tipicamente italiano direi e questo rende molto più facile inserirsi e sentirsi a casa. Inoltre la meritocrazia è alla base di Big Mamma, in poco tempo svolgo già funzioni di Assistant Manager, quindi il valore viene riconosciuto.

Quali differenze sostanziali riscontri a livello lavorativo rispetto all’Italia?

In Francia sono molto precisi (in senso positivo): nel lavoro, con i pagamenti, nel risolvere i problemi. Certo, i francesi non sono calorosi come noi, ma col tempo ci si abitua. Casa ogni tanto mi manca, ma mi sto impegnando molto e lavoro a tempo pieno: penso meno a quello che ho lasciato per concentrarmi su quello che sto trovando.

La vita a Parigi sotto quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?

Preparatevi a Parigi come una città densa di opportunità, trasporti efficienti e puntuali ed una miriade di persone di varie culture che potrete conoscere e scoprire. Di contro potrà sembrarvi che i parigini siano un po’ più freddi e scostanti (all’inizio sicuramente), il clima è più freddo del nostro e la vita costa di più.

Parigi è una città sempre in crescita e in innovazione, avendo voglia di imparare e di adattarsi si può trovare sbocco in ogni campo, qui la meritocrazia non è fantascienza!
Quello del bartender è visto come un mestiere specializzato, sanno che chi fa questo mestiere ha studiato e sa cosa fa, per questo la paga va dai 1400 ai 1800 al mese escluse le mance (che vi assicuro, sono alte considerata la clientela internazionale).

Il mio consiglio per chi vuole lavorare a Parigi e sta per affrontare questo viaggio è di mettere in valigia un forte spirito di scoperta, curiosità e voglia di fare. Qualcuno diceva che gli italiani non sono che un popolo di santi poeti e navigatori… Il mio consiglio è: Navigate e innamoratevi di Parigi!

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Ho intrapreso un percorso di crescita che sto facendo per poter aprire la mia attività, un giorno.

 

E siamo certi che il nostro intraprendente Lorenzo, prima o poi, riuscirà a coronare con successo anche questo sogno, così come hanno già fatto tanti allievi della MIXOLOGY Academy!


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