Bartender in Spagna: la storia di Miriam

Bartender in Spagna
Barlady a Parigi
Bartender In Spagna

Bartender in Spagna: la storia di Miriam

Sempre più spesso sento di ragazzi e ragazze che vogliono mollare tutto e andarsene. E lo capisco bene, l'Italia ha sempre meno da offrire ed è stimolante, appagante e divertente partire e cercare la propria strada.

Che sia in un paese vicino a casa, magari per cominciare, o dall'altra parte del mondo, andare a vivere e lavorare all'estero è sempre un'esperienza che fa crescere e ci forma come persone.

Ci hanno abituato a rimanere nel nostro orticello, curarlo, scacciare i topi, accettare che possa piovere o che arrivi un uragano a distrugere tutto e ricostruirlo nell'esatto punto in cui stava.

Ci hanno insegnato che rimanere nella comfort zone è meglio: rassicurante, rilassante e poco rischioso. Perché andarsene in un luogo sconosciuto a rischiare che tutto vada male?

Beh, io mi sono stufato di tutto questo pessimismo e di tutta questa paura. La paura è esattamente quello che ci ferma dal diventare persone migliori, professionalmente soddisfatte e appagate.

La paura è quella cosa che ci tiene schiacciati a terra, che non ci permette di prendere il volo ed è proprio per questo che ho iniziato la rubrica dove intervistiamo i nostri ex corsisti che se ne sono andati all'estero. Per dimostrarti che non è così impossibile andarsene all'estero, non è spaventoso e di sicuro non sarà una cosa di cui pentirti.

Anzi, se non lo fai, ti pentirai di non averci provato, di non aver superato quella maledetta paura che ti sussurra all'orecchio che non ce la farai.

Urliamo a quella vocetta che invece ce la farai e che meriti di andarti a cercare la felicità, ovunque sia!

Magari è a New York dove si trova il nostro Renato, o in Olanda dove sta Andrea, nella terra dei canguri insieme a Samuela. Magari invece è proprio in Spagna, dove si trova oggi Miriam.

Miriam ha fatto il corso per Global Bartender alla MIXOLOGY Academy nel 2016, a soli 19 anni. Era appena uscita dalle scuole superiori e visto che era stanca di studiare ha seguito quella che era sempre stata una passione di sua nonna: il Bartending, che ai tempi della nonna si chiamava molto più semplicemente "lavorare al bar".

Bartender in Spagna

E così, dalla bellissima città di Lecce è arrivata a Roma, con la sua valigia piena di sogni e di voglia di fare e senza nessuno a cui appoggiarsi.

Parlando della sua esperienza in Accademia, Miriam mi ha detto una cosa che mi ha colpito molto, e cioè che l'esperienza in Accademia è stata la sua prima "uscita" dalla comfort zone e che le ha fatto capire quanto era forte.

Eh sì, perché scegliere di cambiare città e di iniziare un corso di formazione in un ambito che non conosci per niente, in una città che in cui non sei mai stato e insieme a degli estranei, ti fa capire quanto coraggioso puoi essere se solo ti butti. E non solo, ti fa anche capire quanto è bella l'indipendenza e sentire di poter fare tutto anche da soli.

Ed è proprio da sola che Miriam ha completato il suo percorso formativo come Global Bartender e ha iniziato a lavorare a Roma dietro al bancone di un cocktail bar all'interno di un'immensa sala giochi.

Mentre ancora si trovava alle prese con la sua prima esperienza poi, arriva la newsletter che annuncia il nostro Job Dating per un lavoro all'estero (il 4 ottobre 2021 ce ne sarà uno a Roma, pensi di prenotarti?). Per la precisione per la catena di locali Big Mamma dove viene scelta.

L'avventura di Miriam all'estero quindi parte proprio da Parigi, dove è rimasta 2 anni a lavorare al Pink Mamma (uno dei cocktail bar più fighi di Parigi, per la cronaca) iniziando a coltivare anche un'altra sua grande passione, quella dell'allenamento.

barlady a Parigi
Miriam a Parigi

E così tra un turno e l'altro, tra una lezione in palestra all'alba o in pausa, Miriam cresceva, fino a che un bel giorno arriva il Ritz di Londra a metterle la pulce nell'orecchio.

Sì, perché viene chiamata per fare un colloquio che però non supera perché il suo livello di inglese non era considerato sufficiente. Ora, una persona normale cosa farebbe?

Magari penserebbe:

"Ok, è andata così. Meno male io ho il mio lavoro qui a Parigi".

Ma non Miriam, che invece si è detta che era proprio giunto il momento di imparare l'inglese e per questo fa i bagagli e parte per Londra.

Una volta arrivata in Inghilterra fa la bar back per iniziare a lavorare e soprattutto per darsi il tempo di imparare la lingua (ti lascio il link al nostro articolo sui 6 trucchi per farlo velocemente) prima di ritrovarsi a parlare con i clienti. E in meno di due mesi il locale l'ha premiata per il suo impegno e messa al bancone come barlady!

Ma come tutte le barlady che hanno scelto questo lavoro per la possibilità di girare il mondo, anche Miriam presto ha sentito il bisogno di muoversi ancora, e dalla grigia Inghilterra è passata alla Spagna, dove si è subito sentita a casa.

A quel punto, proprio come in ogni favola, è arrivato l'imprevisto che cambia le carte in tavola. La pandemia che l'ha spinta a tornare a casa per poter stare con la sua famiglia e raccogliere le idee prima di ripartire. Di nuovo.

Miriam mi racconta di questa fase come di un periodo veramente difficile per lei. Non è che odi l'Italia, tutt'altro, ma non essendo un paese che ha scelto, non riesce a sentirsi a casa fino in fondo, anzi, in qualche modo si sente addirittura respinta.

Cosa che sanno bene i suoi genitori che l'hanno spronata presto a ripartire perché si accorgevano che non stava bene a casa con le mani in mano.

Ecco perché Miriam ha ricominciato a mandare curriculum, e nonostante l'abbiano richiamata da Londra, ha scelto di fare l'ennesimo salto nel vuoto trasferendosi a Valencia.

Se ci pensi bene non è così scontato. Tu avresti scelto la città in cui già avevi vissuto e quindi conoscevi bene o un luogo sconosciuto?

Forse avresti preferito la sicurezza e avresti optato per Londra, ma non Miriam e ti spiego anche perché.

Perché una volta superata la paura iniziale del vuoto, sei pronto a saltare altre cento volte. Non ti fa più paura ciò che non conosci.

Ma soprattutto, non ti fa più paura sbagliare o fallire, anzi, abbracci questa possibilità. Se fallisci, vuol dire che non era la scelta giusta e ti basterà scegliere ancora.

Come le dice suo padre "se tutto va male, puoi tornare a casa", perché per fortuna una casa qui l'avremo sempre. E se non è così la troveremo in un altro posto.

Barlady in Francia
Miriam a Parigi

Miriam è contenta della sua scelta di andare a fare la bartender in Spagna, dove per la prima volta non sente il desiderio impellente di andarsene presto. Al contrario, sembra finalmente il posto dove mettere radici!

Lavora in un bellissimo cocktail bar su una terrazza con vista sulla città e nel tempo libero fa la personal trainer, per non farsi mancare niente...! :)

Molto spesso le dicono che è fortunata perché a 27 anni ha un bagaglio di vita enorme. E quello che risponde di solito, in questi casi, è che la fortuna non c'entra niente con quello che ha fatto nella sua vita.

Si tratta solo di coraggio.

Il coraggio di buttarsi. Si tratta di darsi la possibilità di sbagliare perché non c'è niente di male nel fallimento, se non il sacrilegio di smettere di tentare.

E visto che Miriam è stata così d'ispirazione, ti lascio alle sue parole e all'intervista integrale che le ho fatto.

Crescere e aiutare gli altri a crescere,

Ilias Contreas

Cofondatore di MIXOLOGY Academy

PS Vuoi saperne di più sul corso che ha seguito Miriam per diventare bartender in Spagna? Allora CLICCA QUI


Commenti

  1. Raffaele Rasini ha detto:

    hey, questo è un commento di prova

    1. Trevor Marciagallo ha detto:

      questo è un commento di risposta. Pretty awesome stuff.

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