Barlady in Australia: la storia di Samuela

Barlady Australia

Barlady in Australia

La storia di Samuela Nuzzi

Da qualche tempo ormai abbiamo lanciato un nuovo format di cui sono molto orgoglioso. Infatti ho deciso di intervistare in diretta su Facebook, You Tube e Twitch i nostri allievi di successo, e in particolar modo quelli che lavorano fuori dall’Italia.

Ho deciso di farmi una chiacchierata con chi ha voglia di condividere la sua storia perché ho sempre costruito bei rapporti con gli studenti che passano per l’Accademia e mi piace sempre sapere che cosa stanno facendo e come è cambiata la loro vita da quando hanno mosso i primi passi in questo mondo insieme a noi.

Le storie di alcuni di loro sono incredibili e io mi sento come un papà orgoglioso. Anche per questo voglio condividere con te i loro successi, perché chissà, magari possono esserti di ispirazione per fare le grandi cose che al momento ti sembrano impossibili e che invece sono a portata di mano.

La prima intervista che abbiamo fatto è stata a Samuela Nuzzi, una ragazza che ha fatto il percorso completo alla MIXOLOGY Academy, quello da Global Bartender, e che dopo pochi mesi ha deciso di partire e girare il mondo facendo la Barlady.

La prima esperienza all’estero è stata a Londra dove è andata a lavorare per la catena internazionale Big Mamma, a cui periodicamente riforniamo il personale attraverso dei job dating gratuiti, e la cosa che mi ha fatto subito sorridere è che Samuela ha raccontato che tra i suoi colleghi provenienti dall’Italia, chi non aveva fatto il corso alla MIXOLOGY Academy non aveva la formazione che invece vantava lei.

Non sapevano neanche la differenza tra Whiskey e Scotch Whisky!

E giustamente, dice che non è tanto una questione di esperienza, ma di conoscenze. Una volta che ti trovi dietro al bancone e dimostri che ne sai più di tutti, diventi indispensabile. Questo fa davvero la differenza.

E’ proprio questa differenza che l’ha portata a crescere e a non fermarsi mai.

La vita in Australia

Samuela al momento dell’intervista si trovava a nord ovest dell’Australia, in un posto che nemmeno lei sapeva esistesse prima di andarci. Questo perché tutti normalmente vanno a Sidney o Melbourne, mentre lei è finita nella remota regione del Kimberley, dove i locali fanno la fila a chiunque sappia lavorare come si deve dietro un bancone!

Ma c’è un’altra ragione per cui Samuela ha scelto proprio questa regione, ed è perché il Covid19 non è mai arrivato da quelle parti.

Esatto, nemmeno quando la pandemia è esplosa in tutto il mondo. A nord ovest dell’Australia, infatti, non c’è mai stato nemmeno un caso di Covid e questo perché sin da subito hanno chiuso gli spostamenti in entrata e in uscita per tutelare al massimo gli abitanti. Quindi, quasi non sanno cosa sia – e beati loro vorrei dire!

Per riassumere, quello che consiglia Samuela a chi vuole trasferirsi all’estero e soprattutto a chi vuole raggiungere l’Australia è di iniziare da una meta più vicina, magari dove il costo della vita ti permette di metterti via dei soldi, per poi iniziare ad ampliare gli orizzonti.

Una cosa di cui si è accorta Samuela nei suoi viaggi, e che devo dire non mi lascia troppo sorpreso, è che come italiani e con gli attestati conseguiti alla MIXOLOGY Academy, noi all’estero abbiamo una marcia in più.

E così mentre in Italia sei tu che preghi i locali di assumerti, in Australia ti ritroveresti la fila fuori casa dei Cocktail bar che ti vogliono dietro al loro bancone.

Quanto guadagna un bartender in Australia

La vera “figata” è che un bartender in Australia guadagna la stessa cifra che si prende in Italia, ma facendo la metà delle ore. La paga media è di 27 dollari l’ora e Samuela non ha mai preso meno di questo se non quando lavorava nelle farm, ovvero le fattorie in cui ogni immigrato entrato con la Working Holiday Visa deve lavorare per poter estendere il permesso di soggiorno.

Questo cosa vuol dire? Che puoi tranquillamente fare il barman in Australia per mezza giornata e poi avere hobby, uscire con gli amici e non avere mai il pensiero o la paura di non starci dentro con i soldi. Una vera cuccagna insomma, dove tutti vogliono andare, soprattutto chi sogna stabilità!

In conclusione

Samuela, dal canto suo, è sempre stata una girovaga e il suo piano è, ancora oggi, quello di girare il mondo. Alla stabilità preferisce la scoperta e ha deciso che questo, che sarà il terzo anno di permanenza nella terra dei canguri, sarà l’ultimo.

Questo nonostante sia stato appena approvato un visto di emergenza per chi ha il visto in scadenza che gli permette di restare ancora. Cosa che tra l’altro è stata fatta perché la domanda, nel settore dell’hospitality, è altissima rispetto all’offerta. Insomma, non ci sono barman in Australia!

A buon intenditor, poche parole.

Samuela non ne approfitterà perché preferisce continuare la sua evoluzione, uscire di nuovo dalla comfort zone perché sa che questo è l’unico modo per crescere.

Semplicemente, sceglierà la sua prossima meta sulla cartina, magari tenendo conto anche della nostra Guida per il Lavoro all’Estero che aggiorniamo settimanalmente parlando di com’è il lavoro da barman in giro per il mondo e fornendo tutte le informazioni burocratiche e non di cui hai bisogno prima di partire all’avventura.

La nostra chiacchierata è stata davvero interessante e te la lascio qui sotto, in modo da potertela vedere tutta.

GUARDA IL VIDEO

“Crescere e aiutare gli altri a crescere, sempre.”

Ilias Contreas

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