Barman ad Amsterdam: la storia di Andrea Pellegrini

Barman ad Amsterdam
lavorare ad Amsterdam

Quando si parla di mollare tutto e andare a lavorare all'estero, spesso le persone mi rispondono che andare dall'altra parte del mondo, lontano da tutti, fa troppa paura.

Lo capisco bene, non tutti se la sentono di andare oltreoceano, soprattutto se è la prima esperienza in un paese che non è il nostro.

La buona notizia però è che non sta scritto da nessuna parte che devi andare lontanissimo da casa e soprattutto che devi farlo come primo passo verso il tuo futuro.

Conosco tantissime persone, tra cui anche moltissimi barman che si sono formati alla MIXOLOGY Academy, che hanno iniziato a muovere i primi passi fuori dalla comfort zone, scegliendo un paese più vicino, magari distante solo un'ora di aereo da casa.

Alcune poi hanno avuto la fortuna di trovare subito la loro dimensione, il lavoro dei sogni e tante opportunità.

Altri invece, una volta preso coraggio ed essersi resi conto che vivere all'estero non è poi così spaventoso, hanno iniziato a girare il mondo.

Qualche settimana fa ho intervistato Andrea Pellegrini, che dopo essere stato non solo corsista, ma anche trainer della MIXOLOGY Academy sia a Milano che a Roma, ha deciso di fare le valige e andarsene in Olanda.

Barman ad Amsterdam
barman in Olanda

Voglio raccontarti come ha fatto e come gli sono andate le cose da quando ha fatto un salto nel vuoto.

Prima di trasferirsi definitivamente per fare il barman ad Amsterdam, o per lo meno con l'idea di rimanerci a lungo termine, Andrea vi ha fatto un'esperienza breve nel 2018.

Voleva sondare il territorio e capire se poteva essere la soluzione adatta a lui, voleva essere certo di non fare una cavolata insomma.

E mentre mi dice queste parole sorridendo io ripenso un po' alla mia esperienza.

Anche io prima di trasferirmi in Costa Rica definitivamente ho fatto prima delle prove e soggiorni brevi, è una soluzione ottimale e ti permette di fare si, un salto nel vuoto, ma con la rete di salvataggio.

Chiaramente partire in perlustrazione di uno stato oltre oceano è un po' più complicato, ma nel caso di Andrea che da sempre aveva sognato di fare il barman ad Amsterdam, è stato semplice partire step by step.

Fare 3 mesi ad Amsterdam per poi tornare in Italia in realtà è stata un'arma a doppio taglio: se da una parte l'esperienza l'ha aiutato nella scelta di trasferirsi, dall'altra lo ha messo di fronte a tutta una serie di difficoltà che non aveva preso in considerazione.

Prima fra tutte, la ricerca della casa, perché per trovare casa ad Amsterdam, ma anche per aprire un conto e per lavorare serve il BSN, senza il quale sei costretto ad affittare stanze a un prezzo molto più alto del normale.

IL BSN altro non è che l'equivalente del nostro codice fiscale: in pratica si tratta di un numero identificativo, che serve per tutte le pratiche burocratiche in Olanda, dall’apertura del conto in banca, all’assicurazione sanitaria.

È il modo in cui il servizio pubblico ti identifica e senza il quale qualsiasi operazione risulta più difficile.

Infatti Andrea si è ritrovato a traslocare 5 volte in 3 mesi senza mai spendere meno di 1000 euro per una stanza.

La cosa più intelligente da fare, nel caso di Amsterdam, è affidarsi a un'agenzia, in modo che si occupino di tutti i passaggi burocratici e che mettano nero su bianco le spese accessorie e la quota d'affitto.

Se da un lato la ricerca della casa (senza e con BSN) può essere difficoltosa (ti lascio qui l'articolo con i nostri consigli su come trovare alloggio all'estero), la buona notizia è un lavoro si trova molto facilmente.

Dopo mezza giornata infatti, Andrea già lavorava in un noto franchising, che, per carità, non era la sua prima scelta, ma gli permetteva di mantenersi e pagare tutte le spese.

vivere e lavorare in Olanda
lavorare in Olanda

E come ha trovato lavoro?

Alla vecchia maniera, andando a bussare alle porte con un plico di curricula stampati sotto braccio.

Se avesse voluto organizzarsi meglio e se avesse avuto PRIMA a disposizione la nostra guida sul lavoro all'estero sarebbe partito più avvantaggiato e avrebbe magari potuto avere la vita un po' più semplice.

In ogni caso Andrea non si è lasciato intimidire e infatti, finiti i 3 mesi ha deciso poco dopo di trasferirsi definitivamente e trovare una lavoro da barman ad Amsterdam.

Il requisito fondamentale per lavorare in Olanda è sicuramente la lingua inglese, quindi conviene sempre studiarlo o rispolverarlo prima di partire. Fallo affidandoti ad app come Babbel e all'aiuto del nostro trainer Mario e del suo progetto Shake your English.

Inoltre il municipio mette a disposizione dei corsi di lingua olandese gratuiti che sicuramente ti saranno utili, però la buona notizia è che sapere l'olandese non è imprescindibile per trovare lavoro, quindi ti servirà per lo più nelle interazioni sociali.

Oltre ai vari corsi di lingua, sul sito del comune troverai una lista di offerte di lavoro e altri corsi gratuiti.

La seconda volta che Andrea è partito per Amsterdam ha approfittato non solo del comune, ma anche delle agenzie interinali per trovare lavoro come barman.

L'unico problema delle agenzie ad Amsterdam è che non sono del tutto gratuite, come invece è la nostra agenzia interna, Bartender Job. Le agenzie olandesi chiedono denaro all'azienda e vincolano il lavoratore per 1000 ore di lavoro prima che possa essere assunto direttamente.

Per questo motivo infatti Andrea sconsiglia di passare per le agenzie interinali, ma di provare prima ad arrangiarti nella ricerca del lavoro.

Meglio arrangiarsi, cercare online o andare porta a porta e una volta individuato il locale adatto a te, preparati a negoziare il tuo stipendio, cosa fondamentale per imparare a riconoscere e far riconoscere il tuo valore come Barman. (Luca Malizia, ci ha fatto un corso intero su questo argomento all'interno di Barman PR, lo trovi qui).

La cosa importante è che non devi avere paura di chiedere la cifra che meriti, soprattutto se hai uno o più degli attestati come barman presi presso MIXOLOGY Academy. Gli olandesi mettono in conto che lo stipendio sarà negoziato e dipende dalla persona che si trovano davanti e proprio per questo spesso nemmeno inseriscono la paga negli annunci.

Negoziare in sede di colloquio è fondamentale, perché in alternativa ti ritroverai dietro al bancone fianco a fianco con persone che lavorano peggio di te e che inspiegabilmente hanno uno stipendio più alto perché sono stati più bravi a contrattare.

Questa è l'ultima cosa che vuoi, quindi fuori gli artigli e preparati a combattere.

E con questo consiglio chiudo e ti lascio il video completo dell'intervista per scoprire tutte le cose che ci ha raccontato Andrea della sua vita da barman ad Amsterdam.

Crescere e aiutare gli altri a crescere,

Ilias Contreas

Cofondatore di MIXOLOGY Academy

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